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What goes up, must come down ovvero: riposizionare gli elementi

What goes up, must come down ovvero: riposizionare gli elementi
Quando nell’ambito dei nostri corsi di web design devo spiegare il concetto di responsive design, sintetizzo solitamente in questo modo:

Il termine “responsive design” indica le tecniche di sviluppo delle pagine web che ne permettono l’ottimizzazione per il tipo di dispositivo sul quale un sito viene visualizzato, con particolare riferimento ai dispositivi mobili, tramite il ridimensionamento ed il riposizionamento dei contenuti

Per quanto riguarda il primo aspetto, cioè il ridimensionamento, si sono già viste in precedenti articoli le tecniche di base da applicare ai box contenitori ed ai principali contenuti (con particolare riferimento alle immagini) tramite le media query che subordinano l’applicazione di determinate regole CSS alla dimensione effettiva della viewport del dispositivo.

Relativamente al riposizionamento, invece, la pratica indica che nella maggior parte dei casi la natura di “elementi a livello di blocco” dei contenitori di pagina è sufficiente a fare sì che si dispongano uno sopra l’altro nella pagina occupando lo spazio orizzontale disponibile; tutt’al più, può essere necessario rimuovere la proprietà float per evitare che si affianchino (si rilegga questo articolo a proposito dell’uso della proprietà display: table-cell; piuttosto che della proprietà float per costruire un layout a 2 o più colonne).

In determinate circostanze, tuttavia, può essere necessario modificare questo comportamento.

Prendiamo a titolo di esempio il caso di un layout a 2 colonne, in cui la sidebar a sinistra è utilizzata per un sottomenu di pagine.
Normalmente, nel layout reattivo, questo box si posizionerebbe al di sopra di quello principale, dal momento che nel codice di pagina è inserito prima.
Ecco un semplicissimo esempio che mostra questo comportamento in un contenitore a larghezza fissa di 960px.
E’ sufficiente ridimensionare la finestra del browser per vedere come gli elementi si ridimensionano e redispongono.

Il punto è: come fare in modo che si posizioni invece al di sotto?

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Introduzione al design reattivo

Il World Wide Web è un mondo in continua e rapida evoluzione tecnologica e, in tale contesto, l’innovazione che ha portato con sé le conseguenze più rilevanti per i designer e gli sviluppatori è stata la diffusione dei dispositivi portatili quali smartphone e tablet.

Le previsioni dicono che in tempi brevi gli accessi ai siti Internet tramite i suddetti dispositivi supereranno quelli effettuati sui PC da tavolo e notebook; al di là della precisione di tali previsioni, si impone dunque di considerare le circostanze nel progettare e sviluppare i siti.

La soluzione tecnica adottata per adattare in qualche modo la pagina del sito alla risoluzione dello schermo, fino all’introduzione di HTML5/CSS3, era quella di ricorrere ad un layout liquido in cui, cioè, le dimensioni degli elementi contenitori della pagina fossero espresse non in termini “fissi” (px) bensì in termini relativi: % o ems, dunque.
Questa soluzione comportava però delle difficoltà e degli svantaggi, riassumibili per brevità come segue:

1) un eccessivo allargamento (o restringimento) della risoluzione disponibile a video – anche solo a seguito del ridimensionamento della finestra del browser – determinava una ridisposizione dei contenuti sgradevole e poco compatibile con la fruibilità degli stessi.
Era possibile applicare delle dichiarazioni che limitassero il ridimensionamento, innanzitutto, del contenitore principale del layout tramite le proprietà max-width e/o min-width ma il mancato supporto da parte di IE7 e versioni precedenti – in anni in cui questo era il browser largamente dominante! – rendevano la soluzione poco efficace.

2) in generale, uno scarso controllo sulla disposizione degli elementi all’interno della pagina soprattutto in presenza di contenuti non particolarmente abbondanti.

Con l’introduzione di HTML5/CSS3 è stato reso disponibile uno strumento mirato alla costruzione di siti “reattivi” costituito dalle media query, che istruiscono il browser a leggere la risoluzione dello schermo disposibile sul dispositivo e disporre gli elementi della pagina ed i contenuti di conseguenza.
Un sito reattivo (responsive), anche detto adattivo, è dunque un sito che cambia il suo aspetto a seconda che sia visualizzato su uno schermo di grandi dimensioni o su un telefonino/tablet, per dirla in breve.

Posta questa premessa, e prima di vedere un esempio concreto (sia pure semplificato), occorre chiarire se e quando sia indispensabile applicare questa tecnologia di sviluppo.

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