L’attenzione per il SEO (Search Engine Optimization), ovverosia l’insieme delle tecniche che favoriscono il posizionamento del proprio sito e dei suoi contenuti sui motori di ricerca, è cresciuta a dismisura nell’ultimo decennio parallelamente alla crescita di Internet in generale e dell’importanza di Google (nonché, in misura assai minore, di Microsoft Bing). (*)
Nel contempo è aumentata altrettanto significativamente anche la complessità delle tecniche in questione: Google ha infatti via via perfezionato il proprio algoritmo, modificandone alcuni elementi di base e riducendo il peso degli elementi inseriti dagli sviluppatori nel codice a favore della propria valutazione autonoma dei contenuti delle pagine.
Un esempio tipico viene dalle keywords specificate tramite l’apposito metatag nel codice delle pagine: da elemento di primaria importanza, usato da Google per comprendere il contenuto ed indicizzarlo, sono da alcuni anni divenute completamente inutili. Per dirla in breve: Google attua la pratica di leggere il sito e valutare la validità dei suoi contenuti nell’immediato e nel tempo per definirne il posizionamento. (**)
Specificare e assegnare un peso alle tecniche di SEO non è l’obiettivo di questo articolo. Ciò che si vuole definire sono alcuni “falsi miti” diffusi con riferimento appunto all’ottimizzazione e che generano aspettative non realistiche da cui discende delusione sui risultati. (***)
In termini sintetici:
- il SEO non è istantaneo.
Il sito impiegherà una decina di giorni prima di essere aggiunto agli indici ma il tempo richiesto da Google per leggerlo e valutarlo può essere di alcuni mesi. - il SEO non genera risultati immutabili e richiede un costante lavoro.
E’ tramite quest’ultimo che si può mirare a migliorare il posizionamento mentre, specularmente, non aggiornare il sito o pubblicare contenuti scarni e non originali può portare ad un suo declassamento. - il SEO non si basa su tecniche segrete né formule magiche.
Ogni sviluppatore serio (questo aggettivo va specificato sempre) conosce ed applica le tecniche notoriamente efficaci e le applica con metodo ma, proprio perché note a tutti – anche se l’algoritmo di Google non è mai stato rivelato – tali tecniche di per sé non possono generare un miglioramento nell’indicizzazione.
E’ proprio per questo motivo che i clienti che approcciano una web agency e commissionano un lavoro specificando che “il sito deve finire in cima ai motori di ricerca” sono vittime di una fantasia che difficilmente diventerà realtà. - il SEO non è marketing. L’obiettivo del primo è ottenere un aumento di traffico di qualità sul sito ma ciò, di per sé, non è garanzia di incremento delle vendite. (****)
Insomma, per concludere: la pratica del SEO non è differente da qualsiasi altra attività aziendale poiché richiede conoscenze, applicazione, costanza nel tempo. Una volta sgombrato il campo dalle fantasie, il relativo lavoro potrà più facilmente procedere nel giusto verso.