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Il Blog di Instant Websites

Tutto in homepage

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…

… la homepage dei siti era utilizzata come pagina di benvenuto e, spesso, conteneva solo una foto o un’animazione per lo più inutile oltre alle bandierine per la scelta della lingua (se il sito era sviluppato in due o più lingue).

Ovviamente la galassia era la nostra ed il concetto di “tanto tempo fa” è da intendersi in termini informatici, quindi diciamo tre lustri e forse meno.

I motori di ricerca non erano ancora perfezionati. Google basava l’indicizzazione su quanto veniva inserito dagli sviluppatori nei metatag di pagina, da cui l’abominevole pratica di infilare parole-chiave appetite dal web anche se non c’entravano con i contenuti (ricordate quando su eBay i titoli delle inserzioni erano del tipo “Cellulare cinese no iPhone” in modo tale da essere visualizzate da chi cercava, nell’esempio fatto, l’iPhone?).

I dispositivi mobili non erano ancora diventati gli strumenti irrinunciabili e tuttofare che abbiamo oggi perennemente nelle nostre mani: si avevano a disposizione delle connessioni di tipo primitivo, come il Wap, costose e lente; i monitor dei PC da tavolo avevano una risoluzione orizzontale di 1024px.

No, non ho nessuna intenzione di commentare qualcosa del tipo “bei tempi” anche se appartengo alla schiera di coloro i quali trovano assai preoccupante il rimbambimento della gente a cui assistiamo tutti i giorni, per colpa degli smartphone che sono diventati delle estensioni delle mani ma non del cervello.

Non erano bei tempi, erano solo tempi assai diversi da quelli attuali e le pratiche adottate dagli sviluppatori web erano molto più elementari – e semplici – di quelle attuali.
Prima dell’arrivo dei CSS, le strutture di pagina erano costruite con i frame e le tabelle e, naturalmente, l’unica preoccupazione che concerneva la risoluzione video era quella di scegliere se sviluppare contenitori larghi un migliaio di pixel (1024 meno lo spazio occupato dalla barra di scorrimento) oppure 800 per supportare i monitor meno recenti. Media Query? Figurarsi.

L’aumento vertiginoso della velocità delle connessioni, passando dai 14.4Kbps dei modem analogici alle connessioni digitali, unitamente al sorpasso in anni recenti degli smartphone sui laptop come strumento di accesso alla Rete, hanno fatto sì che i siti si ampliassero e modificassero, includendo sempre più contenuti multimediali.

In tutto questo contesto, descritto molto sommariamente – non è certo mia intenzione scrivere la storia di Internet! – il significato della homepage o front page, cioè della pagina iniziale del sito, è mutato profondamente.

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Corso di WordPress

Impara ad usare il CMS più diffuso del web

I CMS (“Content Management System” o Sistemi di gestione dei contenuti) sono utilizzati molto di frequente nella realizzazione dei siti per via di alcuni indubbi vantaggi che presentano, primo fra tutti l’aggiornabilità dei contenuti da parte dell’utente finale al quale non vengono richieste conoscenze di HTML o CSS.

WordPress ha assunto da qualche tempo un ruolo dominante nel campo dei CMS grazie alla sua relativa semplicità d’uso, superiore a quella di altri sistemi come ad esempio Joomla!

Il programma del corso

Il corso comprende le seguenti aree:

  • Premessa sui CMS (Content Management System)
  • Perché scegliere WordPress
  • Installazione ed ottimizzazione
  • Impostazioni di base
  • Gerarchia degli utenti
  • Tipi di contenuto e loro gestione
  • I plugin: generalità e plugin consigliati
  • I template e loro customizzazione
  • Aggiornamenti e backup
  • Possibili problemi e loro risoluzione

Nota importante: il maggiore o minore approfondimento di alcune aree a carattere tecnico del programma, dipenderà dalle conoscenze del discente in materia di HTML, CSS e PHP.
Il corso è comunque idoneo anche per il neofita totale.

Perché partecipare a questo corso?

WordPress è uno strumento che può essere utilizzato sia da persone competenti di HTML, CSS e PHP le quali potranno effettuare customizzazioni estese, sia da neofiti che desiderano imparare a creare e mettere in linea siti dinamici senza dovere scrivere neppure una linea di codice:

  • se lavori già nel campo del web design e della creazione dei siti, imparerai ad usare e personalizzare il CMS (Content Management System) più popolare e diffuso nel web e molto gradito ai clienti per la possibilità di intervenire sui contenuti in autonomia, a differenza dei siti statici;
  • se invece non hai conoscenze in materia, imparerai a maneggiare uno strumento che permette la realizzazione di siti Internet completi ed eleganti, senza le limitazioni ed i compromessi dei programmi automatici di generazione dei siti.

Hai domande?

Se hai domande, curiosità o dubbi, puoi contattarci senza impegno telefonicamente o via e-mail (vedi la pagina contatti).
Possiamo anche organizzare un incontro di persona, naturalmente senza alcun impegno da parte tua, nell’ambito del quale discutere tutti i dettagli riguardanti il corso.

WordPress – ottimizzazione di wp-config.php

L’installazione di WordPress, il CMS più popolare e diffuso al momento, può essere effettuata manualmente oppure attraverso appositi script nell’area di gestione dell’hosting, il più popolare dei quali è Scriptacolous.

Per quanto riguarda la prima modalità, è possibile ed opportuno effettuare alcune modifiche al file wp-config.php che si trova nella cartella principale del pacchetto e contiene i parametri di base dell’installazione, a partire dai dati relativi al database.

Modificando questo file prima di caricarlo online ed avviare l’installazione, è possibile impostare tale parametri, alcuni dei quali richiederebbero procedure complesse per essere modificati in un momento successivo.

Vediamo quali sono le ottimizzazioni consigliate:

1) Prefisso delle tabelle

In un’installazione standard, le tabelle create nel database hanno come prefisso wp_ (a meno che lo script di installazione messo a disposizione dal fornitore di hosting sia impostato in modo tale da creare un prefisso diverso ad ogni installazione).
L’utilizzo del prefisso standard è considerato rischioso poiché l’hacker che dovesse cercare di accedere al server partirebbe da una base nota.
Va detto che questo elemento non è di certo quello più rilevante, nel senso che di solito i pirati informatici sfruttano altri tipi di debolezze per conquistare l’accesso alla piattaforma; trattandosi però di un intervento che non costa alcuna fatica, tanto vale metterlo in pratica.
Il prefisso delle tabella può contenere solo lettere, numeri e l’underscore; una lunghezza di 8/10 caratteri è più che adeguata.

Nel file wp-config.php avremo dunque qualcosa di simile:

$table_prefix = 'wp_jnh_2019';

Rammentiamo che l’uso di prefissi di tabella differenziati è requisito indispensabile per utilizzare 1 database per 2 o più installazioni di WordPress, pratica non consigliata ma accettabile in caso di siti non molto esigenti in termini di risorse.

Notiamo inoltre che è possibile modificare il prefisso delle tabelle successivamente all’installazione del pacchetto, tramite alcuni plugin di firewall e sicurezza del sito.
Si tratta però di operazioni non prive di rischi, onde per cui qualora si proceda in tale modo è necessario disporre di un backup aggiornato del database.

A proposito di siti WordPress e hacker, leggi questi articoli: https://lnx.instantwebsites.it/iwblog/?p=1851 e https://lnx.instantwebsites.it/iwblog/?p=1876

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