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Aggiornare WordPress

Introduzione a WordPress

WordPressWordPress è attualmente il CMS (Content Management System o Sistema di gestione dei contenuti) più diffuso del web, grazie alle sue caratteristiche di completezza, sicurezza e relativa facilità di utilizzo.
Può contare infatti su aggiornamenti su base regolare e su un gran numero di template (temi) e plugin (moduli aggiuntivi) gratuiti ed a pagamento, avendo una curva d’apprendimento relativamente “dolce” rispetto ai suoi concorrenti come Joomla!, Drupal ecc.

Abbiamo parlato di WordPress in numerosi articoli di questo blog (li potete trovare elencati qui: https://lnx.instantwebsites.it/iwblog/?s=wordpress), nel rimandare dunque alla loro lettura per esaminare i vari aspetti affrontati, ci concentreremo in questa sede sull’analisi della questione relativa agli aggiornamenti.

I tre elementi che compongono un’installazione di WordPress sono: piattaforma, tema e plugin.
Vediamoli uno alla volta.

Aggiornamento della versione di WordPress

Il principale elemento soggetto ad updates è naturalmente la piattaforma, cioè il pacchetto di questo CMS.
La versione principale attuale – nel momento in cui scriviamo questo articolo – è la 5, rilasciata nel mese di dicembre 2018; più specificamente, il branch è il 5.2 e l’ultimo rilascio è il 5.2.3.
Superfluo dire che l’aggiornamento della versione di WordPress nella propria installazione è estremamente importante, poiché va a correggere i bug e potenziali falle nella sicurezza.

In condizioni normali, questo tipo di update non presenta problemi di sorta, soprattutto quando ha per oggetto una sottoversione.
Ci sono però due elementi ai quali prestare attenzione: 1) i requisiti di sistema e 2) la compatibilità con i plugin.
Per quanto riguarda 1), a partire dalla versione 5.2.3 è stato imposto come requisito minimo per l’aggiornamento un server applicazioni basato su PHP 5.6.x o successivi; è ragionevole prevedere che, con la versione 5.3 (in stato di Beta nel momento in cui scriviamo), tale requisito verrà innalzato richiedendo PHP 7.x.
Molti hosting consentono all’utente di scegliere la versione di PHP da eseguire, semplicemente entrando nel cPanel o altro tipo di pannello di controllo dell’hosting stesso.
Se sul server è presente solo il sito basato su WordPress, nessun problema; se sono, invece, presenti altri siti o script basati su PHP, bisognerà stare attenti che a loro volta ne supportino la nuova versione.
Per quanto riguarda 2), invece, plugin molto vecchi e/o sviluppati male potrebbero non funzionare con il nuovo rilascio di WordPress.
E’ evidente che, in circostanze simili, la soluzione può essere solo quella di sostituire tali plugin con altri più nuovi e qualitativamente superiori.

Rimandiamo il lettore più sotto alla voce inerente, appunto, all’aggiornamento dei plugin, non senza menzionare che lo strumento deputato all’individuazione degli errori causati dai plugin è il debug (del quale abbiamo parlato in questo articolo: https://lnx.instantwebsites.it/iwblog/?p=2056).

Aggiornamento del template

Anche il template, o tema grafico del sito, è suscettibile di aggiornamenti: ciò vale sia per quelli ufficiali forniti con il pacchetto (Twentynineteen, Twentyseventeen ecc.) quanto per i temi reperibili sul mercato, a titolo gratuito o – più frequentemente – a pagamento.

Tali aggiornamenti hanno di solito come oggetto le regole CSS in seguito a piccoli – si spera – problemi di visualizzazione in determinati browser ma potrebbero riguardare anche alcuni script (javascript) per problemi analoghi.

I problemi sorgono quando un utente avanzato ha apportato customizzazioni al foglio di stile, agli script e/o ai file che compongono il template; aggiornando il tema, infatti, tali personalizzazioni verrebbero sovrascritte e quindi perdute.
Il rimedio consiste nell’utilizzare un child theme o tema figlio, in modo tale che il template originale sia aggiornabile poiché le customizzazioni sono state applicate, appunto, al tema figlio.
A volte i temi commerciali vengono già forniti con un child theme proprio alla bisogna; altre volte, è necessario crearlo da zero (a tale tiguardo, si può leggere questo articolo nel Codex ufficiale di WordPress: https://codex.wordpress.org/it:Temi_Child)
Un’alternativa a carattere empirico e, quindi, non del tutto consigliabile è quella di impedire gli aggiornamenti del template in uso semplicemente assegnandogli un numero di versione molto alto.
A tale scopo, si fa riferimento alla prima parte del codice del foglio di stile style.css:
/*
Theme Name: Twenty Seventeen
Theme URI: https://wordpress.org/themes/twentyseventeen/
Author: the WordPress team
Author URI: https://wordpress.org/
...
Version: 2.1
...
*/

cambiando la Version ad esempio come segue:
/*
...
Version: 100.1
...
*/

Va da sé che, in tale modo, non verranno applicati aggiornamenti che potrebbero essere importanti dal punto di vista della corretta visualizzazione del sito.
Alternativamente, è possibile duplicare la cartella del tema assegnando a quest’ultimo una diversa denominazione (intesa sia come nome del folder, sia come nome del tema nella prima parte del codice del foglio di stile style.css – vedi sopra).

Aggiornamento dei plugin

Ogni installazione di WordPress è corredata da un numero più o meno elevato di plugin, ovverosia moduli che permettono di aggiungere funzionalità specifiche, a partire da quelle più semplici riferite al back-end (area amministrativa) fino a quelle più complesse che riguardano invece il front-end (parte del sito visibile al pubblico): area riservata, calendario prenotazioni, gallerie fotografiche ecc. ecc.

L’aggiornamento dei plugin è l’operazione più frequente da effettuare, sia perché il numero degli stessi installati ed attivati può essere assai alto, sia perché sono soggetti ad updates frequenti per la rimozione dei bug o di falle nella sicurezza e/o per l’aggiunta o il miglioramento delle funzioni svolte.

Solitamente, si tratta di un’operazione che non comporta problemi; i rischi, remoti ma da non trascurare, possono consistere nell’insorgenza di conflitti con altri plugin (nel senso che questi ultimi iniziano a malfunzionare) e nei cambiati requisiti per il funzionamento (ad es.quando la nuova versione del plugin richiede PHP 7.x).
Anche in questo caso, lo strumento principale per individuare la causa dei malfunzionamenti è il debug, ferma restando la possibilità di applicare il rimedio empirico – ma efficace – di disattivare tutti i plugin e riattivarli fino a che il problema si ripresenta.

Posto quanto sopra, è consigliabile disporre in locale (sulla propria macchina di lavoro) di una versione precedente e sicuramente ben funzionante di ciascun plugin, da ricaricare nel sito in attesa che, con un suo successivo rilascio, il bug sia stato corretto.

Ricordate sempre una verità: se state sperimentando un problema, state sicuri che la stessa cosa è accaduta o sta accadendo nello stesso esatto momento ad altri!
Quindi: googlate e troverete informazioni che possono esservi d’aiuto.

Il ruolo di wp-config.php nella gestione degli aggiornamenti

Abbiamo parlato in un precedente post del file di configurazione di WordPress, vale a dire wp-config.php (qui: https://lnx.instantwebsites.it/iwblog/?p=2056).
Alcune voci di questo file si riferiscono specificamente agli aggiornamenti, vale a dire:
define( 'WP_AUTO_UPDATE_CORE', false );
blocca gli aggiornamenti automatici della versione di WordPress;
define('DISALLOW_FILE_MODS',true);
blocca gli update di temi e plugin (attenzione: blocca anche l’installazione degli stessi nonché il relativo editor nel back-end).

Analogo risultato può essere ottenuto tramite plugin specifici che, in alcuni casi, consentono di scegliere per quali altri plugin consentire gli aggiornamenti automatici e per quali non consentirli.


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