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Tag: Microsoft Office

Prezzo del software: etica dell’acquisto (e della vendita …)

Le statistiche che periodicamente vengono diffuse sulla pirateria informatica sono drammatiche, quantomeno a sentire i produttori di software. Pare quasi che nessuno acquisti i programmi e che tutti li usino copiati, magari scaricati da qualche motore di P2P.
Nel frattempo le software house ricorrono a soluzioni sempre più complesse per impedire il riutilizzo abusivo dei loro prodotti: tipicamente, attivazione online (e relativa disattivazione) in attesa che arrivino i tenutissimi chip in grado di individuare le copie tarocche installate.

Personalmente, non posso fare a meno di rilevare alcune circostanze e pormele come punti fermi, in alcuni casi, e come dubbi in altri:

1) il software è una creazione intellettuale e, come tale, deve essere protetto dalla legge. Chi vuole fornire un programma gratuitamente, lo può fare, ma chi intende venderlo è altrettanto legittimato a guadagnarci. Ne’ il software, ne’ la musica, “devono” essere gratuiti per definizione.
2) il prezzo del software è, in moltissimi casi, assolutamente spropositato. Questa certezza si ha, in particolar modo, con riferimento agli update e quando vengono rilasciate nuove versioni nelle quali più che aggiungere nuove funzionalità importanti, sono state operate modifiche di facciata (se non, addirittura, corretti dei bachi …).
3) quasi sempre mancano politiche di prezzi differenziati che agevolino determinate categorie, come ad esempio l’utenza non professionale in generale. La Microsoft e la Adobe, ad esempio, rilasciamo le famose licenze educational che spesso vengono usate come escamotage dagli acquirenti per ottenere una copia lecita ma più economica (lecita come provenienza ma, a quel punto, non come utilizzo, diciamolo apertamente). Un’eccezione a questa manzanza è rappresentata proprio dalla scelta di Microsoft di offrire il pacchetto Expression Web a prezzo ridotto a coloro i quali dispongano di una licenza di Adobe Dreamweaver. Mi sembra una buona strada da percorrere.
4) i meccanismi di protezione del software generano delle situazioni obiettivamente ingiuste. Io ad esempio ho acquistato un regolare pacchetto Adobe Creative Suite Web Standard, corrispondendo all’uopo circa 1.300 euri. L’ho installato ed attivato sul PC principale … solo che ho anche un portatile, che uso quando tengo i corsi in giro. Bene: non posso installare il mio pacchetto anche lì se prima non lo disattivo sul PC principale. A me non pare giusto: non sarebbe un’altra persona ad usarlo, per scopi diversi, bensì sarei sempre io. Perché non posso reinstallarlo? Dovrei forse acquistare licenze multiple, secondo la Adobe?

A conclusione dell’articolo voglio menzionare un caso particolare relativo al prodotto Sony Vegas Movie Studio 8, successore di Vegas Video 7. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un software per elaborazione video, di fascia medio-alta in quanto pur non raggiungendo la completezza di Premiere, risulta qualitativamente superiore alla maggior parte degli altri pacchetti presenti sul mercato.
Io ho avuto modo di testare Vegas Video 7 e di apprezzarne le qualità ma il prezzo era troppo alto perché io lo acquistassi (per uso personale).
Recentemente, Sony ha introdotto Vegas Movie Studio 8 e fissato un prezzo di vendita a partire da una trentina di euri per la versione base. Appena ho appreso questo, ho proceduto all’acquisto: ho una mia etica e, a fronte di un prezzo equo – diciamo pure conveniente – ritengo sia doveroso procedere a comprare una copia regolare, soprattutto in considerazione dell’uso professionale che ne avrei fatto (da quando sono diventato titolare di partita IVA).
Tutto bene … peccato che questa versione abbia una limitazione pesante, e cioè gestisca un massimo di 4 tracce video e 4 audio solamente. Troppo poco? Acquista la versione Pro e non avrai problemi … a parte che dovrai sborsare oltre 500 euri in più.

La mia personalissima conclusione: hanno ragione le case produttrici a combattere la pirateria e fanno bene ad auspicare che si sviluppi una maggiore etica personale negli acquirenti di software. Io penso che anche loro però dovrebbero fare la stessa cosa, nel rilasciare nuove versioni e nel fissare i prezzi. Probabilmente sono due utopie e le cose continueranno così come sono andate fino ad ora.

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