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Categoria: Hardware

Siti per dispositivi mobili: offrire contenuto alternativo di qualità

L’ampia diffusione guadagnata da smartphone, tablet ed altri dispositivi mobili negli ultimi tempi pone lo sviluppatore di fronte all’esigenza di garantire la fruibilità dei contenuti del sito attraverso una serie di piattaforme piuttosto diverse tra loro per dimensioni fisiche e caratteristiche tecniche.

In realtà è possibile distinguere – un po’ grossolanamente magari – tra due categorie di dispositivi: i tablet da un lato, che per via della risoluzione video garantiscono di per sé un’esperienza utente simile a quella ottenuta su un desktop o un laptop, e gli smartphone dall’altra, che per le piccole dimensioni dello schermo richiedono una versione del sito costruita ad hoc (se il committente lo ritiene necessario e se è disposto a pagare per essa!).

Nel primo caso – cioè per iPad e simili – il principale problema tecnico è costituito dunque dal mancato supporto di Adobe Flash, che ha fatto molto discutere per l’insensatezza della decisione.
Piaccia o non piaccia, Flash era divenuto uno standard per la realizzazione di contenuti animati ed interfacce video; può darsi che HTML5 sia destinato a soppiantarlo nel tempo ma i siti sviluppati con l’uso di Flash sono talmente numerosi che rinunciare al supporto di questa tecnologia è apparsa un’idea arrogante e fondamentalmente ingiustificata.

A parte questo, su cui credo ci sia poco da dibattere (a meno che si appartenga alla categoria di quelli che “Apple non sbaglia mai” … ma qui sconfiniamo nell’ideologia) possiamo solo prendere atto della situazione e, qualora si usi Flash per alcuni contenuti del sito, cercare di fornire contenuto alternativo di qualità.

Fino a qualche tempo fa, era giudicato sufficiente porgere all’utente il cui browser fosse sprovvisto di Flash Player (o fosse provvisto di una versione obsoleta) un invito più o meno gentile a scaricare il software; la possibilità di inserire un messaggio personalizzato derivava dalla modalità di inserimento del contenuto Flash tramite SWFObject con conseguente possibilità, appunto, di prevedere un contenuto alternativo.

Questa prassi derivava dal fatto che il mancato supporto degli elementi in Flash era sicuramente imputabile all’assenza del plugin nel browser usato.

Oggi, invece, possiamo sfruttare questa opportunità tecnica per aggiungere contenuto alternativo agli utenti che navigano il sito su iPad o altro dispositivo privo di supporto con Flash, garantendo nel contempo una buona esperienza anche a coloro che in realtà usano il PC ma non hanno Flash Player installato (mosche bianche, secondo i dati forniti da Adobe, ma pur sempre presenti).

Questo contenuto dovrà essere di qualità, cioè tale da sostituire l’elemento Flash in maniera da non fare neppure percepire l’assenza di quest’ultimo (fin dove possibile).

Nel caso dunque in cui si utilizzi la libreria SWFObject il procedimento tecnico sarà il seguente:

– nella sezione head della pagina:

<script type=“text/javascript” src=“js/swfobject.js”></script>
<script type=“text/javascript”>
swfobject.embedSWF(“swf/filmato.swf”, “box”, “400″, “300″, “9.0.0″);
</script>

e nella sezione body:

<div id=”box”>
<!– contenuto alternativo –>

<!– /contenuto alternativo –>
</div>

Il contenuto alternativo, inserito nel div chiamato #box nell’esempio di cui sopra, verrà automaticamente visualizzato qualora sia impossibile mostrare quello in Flash e cioè filmato.swf.

Naturalmente questa tecnica è applicabile solo qualora gli elementi in Flash siano solo alcuni nella pagina; per i siti sviluppati interamente sulla base di questa tecnologia sarà indispensabile sviluppare una versione apposita in XHTML.

Asus EEE: un bel giocattolino

Ho infine acquistato un Asus EEE PC 4G e, devo dire, ne sono entusiasta.

Ho aspettato fin troppo, per quelle che sono le mie abitudini “consumistico-tecnologiche”. D’altronde, ne avevo letto per la prima volta a luglio del 2007 su una rivista e, da allora, mi ero ripromesso di seguire l’evoluzione della vicenda, soprattutto per quanto riguardava i prezzi. Già perché, temevo, i 250-300 dollari sarebbero diventati 300 euri + IVA nonostante il cambio favorevole (ma in cosa stiamo beneficiando dell’euro forte sul dollaro? Avete provato a comprare qualcosa su Internet? Vi siete accorti che per qualche motivo “strano” appena venite reindirizzati sulla versione europea del sito, 100 USD diventano 100 Euro?).

Invece il prezzo è stato fissato a 299 euri IVA inclusa nella versione Linux, il che rende questo aggeggio decisamente concorrenziale rispetto ai PDA (che stanno in un taschino ma hanno il display molto più piccolo ed un tastierino spesso quasi inutilizzabile) ed ai portatili tradizionali. La versione Windows viene proposta da MediaWorld a una quarantina di euri in più, poi c’è l’offerta di TIM che include la chiavetta per la connessione Internet ed un monte ore per un totale di 399 euri.

Chiariamo subito: l’EEE nasce con certe caratteristiche e l’uso che se ne vuole fare deve essere compatibile con esse, viceversa meglio acquistare altro. Caratteristiche che, sia detto, sono tutt’altro che povere: 4 giga di memoria allo stato solido al posto dell’HD, 512 Mb di RAM, webcam e mic incorporati, abbondanza di porte per espansioni, un corredo software eccellente, schermo ridotto ma molto luminoso e gradevole, una buona autonomia di batteria.

Io personalmente lo uso, ad esempio, quando vado ad installare una connessione wi-fi e devo impostare il router e testare il segnale. Va benissimo anche come macchina per word processing, visto che OpenOffice garantisce elevata compatibilità rispetto a MS Word, nonostante la tastiera un po’ piccina rispetto a quelle normali (basta un po’ di abitudine).

Difetti? Il wireless accetta solo i protocolli più elementari (WEP e WPA). Il messenger installato (Pidgin) non consente l’uso della webcam che, conseguentemente, perde un po’ di significato, anche se è ipotizzabile che in futuro arrivino updates che superino questa limitazione.
Un altro difetto, volendo, è legato al meccanismo di aggiornamento del BIOS e del software installato che non è molto chiaro.
Ah già, la “borsa” in dotazione fa schifo, visto che è poco più di una guaina in simil-finto-sky …
Per il resto, come ho detto prima, è inutile parlare di “difetti” facendo ad esempio riferimento al display: l’EEE nasce così ed ha un senso in quanto tale. Se si adatta alle nostre esigenze, probabilmente come seconda o terza macchina di lavoro, allora lo possiamo prendere.
Se invece necessitiamo di un PC su cui fare girare Dreamweaver, o Photoshop, o Premiere, beh allora scegliamo sicuramente altro. Secondo me tra l’altro non ha neanche molto senso installare Windows su una macchina così: meglio andare con Linux e godere – per cominciare – della velocità di accensione e spegnimento. Già quello mi pare un buon motivo …

ASUS EEE PC

iPhone … youPhone … hePhones …

iPhone3G

Ebbene sì amici … è imminente l’arrivo dell’iPhone sul mercato italiano (sto parlando del mercato ufficiale, le varie importazioni occasionali tramite amici/parenti/corrispondenti/viaggi di lavoro non fanno testo).

Probabilmente, si tratta del gadget più atteso in assoluto, niente da dire al riguardo: la Apple sa bene come disegnare i suoi prodotti e sa ancora meglio come proporli alla sua clientela.
Cosa dire di una società che ha venduto milioni e milioni di pezzi del suo iPod? Che ancora oggi, agli occhi dei suoi estimatori, vanta il predominio nella qualità dei suoi Mac rispetto ai PC (sì lo so, fa niente che abbiamo un processore Intel dentro … fuori dopotutto c’è la Mela, no?!?)? Chapeau signori!

Facile immaginare quindi che anche questo aggeggino sarà un successo anche se i prezzi sono tutt’altro che abbordabili. Siamo ancora al “si dice” ma, per un acquisto secco, dovrebbero volerci 500 o 600 euri che sono uno sproposito. Altro discorso quello relativo alla sottoscrizione di abbonamenti: gli importi non sono ancora stati rivelati ne’ da TIM, ne’ da Vodafone ma quello che è probabile è che con la voce “canone” si finisca col nascondere – neanche troppo bene – la rata di acquisto dell’apparecchio, quindi …

Tralasciamo l’aspetto estetico. Chi l’ha maneggiato, ne è entusiasta. Magari a qualcuno invece non piacerà, ma anche su questo glissiamo. Trascuriamo che è Apple e che, conseguentemente, parecchi proveranno i brividi di emozione a prescindere (questo mette un po’ di tristezza). Analizziamo invece le caratteristiche. Dal sito Apple, si deduce che questo modello avrà: 1) comunicazione UMTS, 2) possibilità di sincronizzarsi con MS ActiveSync, 3) GPS e mappe, 4) funzionalità multimediali come nell’iPod. Beh facciamola breve, date un’occhiata qui: http://store.apple.com/us/browse/home/shop_iphone/family/iphone?mco=NzY3MzM4 e facciamo tutti prima.

In pratica, questo iPhone vuole essere un po’ videofonino, un po’ PDA, un po’ navigatore, un po’ iPod e un po’ Blackberry. Il dubbio è, se tante funzionalità in un solo apparecchio possano reggere e se l’operatività dell’apparecchio stesso sia, in concreto, accettabile. Ovvio che questi interrogativi valgono per qualsiasi altro telefono/palmare. Prendiamo ad esempio il Blackberry 8110 Pearl: avete provato la sua tastiera infernalmente ridotta e multi-tasto? No? Buon per voi …

Insomma io azzardo una previsione: sarà un successo. Tra quelli importati in parallelo e sbloccati, quelli ufficiali di chi se li potrà e vorrà permettere, quelli rateizzati con le formule in abbonamento ecc. io penso che se ne vedranno parecchi in giro. Una cosa, per quanto mi riguarda, è sicura: NON sarò a fare la fila nottetempo per metterci le mani sopra per primo, quando sarà lanciato, come faranno in tanti. E non invidio, umanamente, quelli che lo faranno …

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